Come il Corona-virus ha modificato il mercato immobiliare delle città?
La pandemia che si è scatenata nel 2020 ha avuto degli effetti concreti sulla vita di ogni cittadino, anche il mercato immobiliare ha visto cambiare alcune dinamiche soprattutto lì dove c’è più bisogno di spazio in casa, ossia nelle città. Se la sensazione generale potrebbe ricalcare un calo degli acquisti di immobili, dovuto alla recente crisi economica che ha colpito tutto il mondo compresa l’Italia, la realtà dimostra l’opposto di queste apparenze. Infatti, sono sempre di più le persone che si rivolgono ad un’agenzia immobiliare in cerca della casa ideale da acquistare.
Il Corona-virus ha modificato il mercato immobiliare delle città sotto diverse prospettive.
Gli effetti del lockdown sulla percezione degli spazi immobiliari
Il periodo di lockdown ha costretto le persone ha trascorrere due mesi in casa, anche le costanti restrizioni dovute all’aumento dei casi di Covid, spingono i cittadini a trascorrere sempre più tempo in casa, persino per lavoro nel caso dello smart working. Quello che sta succedendo nelle città è una sorta di rivoluzione copernicana degli spazi immobiliari, nel senso che se prima, anche una casa di piccole dimensioni poteva bastare in quanto si lavorava in ufficio, si cenava fuori e la città era a portata di mano, attualmente, tutte queste operazioni avvengono in casa, dal lavoro ai pasti, persino l’aperitivo si è spostato sulle terrazze, sui balconi e nei giardini.
Lo spazio immobiliare cambia a seconda dello stile di vita, nelle città le case sono sempre più essenziali e funzionali, ma non consentono spesso di trascorrere interi periodi senza uscire a prendere una boccata d’aria. Ecco il punto principale del cambiamento della percezione degli spazi immobiliari, le restrizioni per impedire il contagio del Corona-virus hanno reso necessario vivere in un appartamento o una casa di maggiori dimensioni, con un terrazzo, un giardino o un balcone, proprio per consentire un maggiore relax durante la giornata, sopratutto in città dove non sempre è possibile godere di spazi esterni. Sono ritornati di moda gli appartamenti e le case di ampie dimensioni, a discapito degli appartamenti piccoli e dei monolocali funzionali, ideali solo per dormire e svolgere le attività marginali, come lavarsi, fare il bucato, cucinare pasti veloci.
Cosa è accaduto dopo il lockdown e come sono cambiate le esigenze immobiliari degli italiani
In realtà non si è dovuta attendere la fine del lockdown, in quanto già durante questo periodo i siti online specializzati in vendita immobiliare sono stati presi d’assalto registrando un notevole incremento delle visite, proprio perché la maggior parte delle persone era alla ricerca di una casa più spaziosa. Le richieste di monolocali, bilocali, trilocali e appartamenti di piccole dimensioni senza balcone, giardino o terrazzo, si sono quasi azzerate del tutto, gli spazi aperti sono diventati i canoni necessari per la scelta di una casa o appartamento da acquistare o affittare.
Ecco quali sono le caratteristiche che i potenziali acquirenti cercano nelle case:
• maggiore vivibilità, quindi dimensioni più ampie e case più luminose;
• spazi esterni come verande, giardini, balconi e terrazze;
• Appartamenti o case, grandi dai 100 metri quadri in su;
• una o più stanze in più da adibire a ludoteca per bambini, stanza studio, ufficio per lo smart working;
• migliore efficienza energetica e maggiore risparmio.
I dati del secondo trimestre 2020 mettono in evidenza l’aumento delle vendite di immobili con spazio esterno, la percentuale è aumentata dal 19 al 21%, un numero davvero imponente. Molte famiglie hanno preferito spostarsi fuori dalle grandi città in zone con maggiore presenza di verde. La pandemia di Corona-virus è riuscita a ribaltare la percezione degli spazi domestici influenzando anche la domanda nelle città, in una vera e propria rivoluzione copernicana degli spazi immobiliari.